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Laboratorio di Recitazione
condotto da Fabio Banfo

da ottobre a giugno, il martedì sera,
dalle ore 19.45 alle ore 22.45
(festività escluse)

Tre sorelle di Anton Čechov

Un viaggio tra il sogno e la realtà

 

Da alcuni anni la mia pedagogia si concentra nel cercare di creare dei percorsi in cui le tematiche dei testi prescelti coincidano con le problematiche che la recitazione pone all'attore.

Quest'anno vorrei prendere spunto da Tre Sorelle di Anton Čechov per un lavorosulla realtà ed il sogno. Perché tutto ciò che avviene in un teatro è un sogno, ma è reale, e tutto ciò che vediamo è tanto falso quanto è vero.

E cos'è l'attore se non il suo stesso sognare, desiderare, immaginare che si fa realtà?
Tre Sorelle vivono in un distretto sperduto della Russia. Il loro sogno è tornare a Mosca,
dove sono nate e hanno trascorso una parte della loro vita.

Tutti viviamo sognando una Mosca dove vivremo felici. Tutti viviamo proiettati verso qualcosa che desideriamo. E così l'attore si proietta verso la creazione di un mondo immaginario che lo renda plausibile, reale. E che NON esiste finché lui non è capace di crearlo.

Ci vuole fantasia, bisogna allenare i propri sensi a sentire qualcosa che nemmeno li sfiora, nel vuoto e nell'assenza, fino a divenire il centro del sogno che si sta creando. E' un viaggio difficile, ma da perdere non abbiamo altro che la nostra paura di farlo!

Il testo ci aiuterà a creare delle partiture di azione, vorrei lavorare con gli OGGETTI:
ogni allievo e allieva dovrà scegliere degli oggetti riconducibili al proprio personaggio, per avere un suo mondo concreto e tangibile da cui partire per creare partiture di azioni fisiche e verbali. Gli oggetti in teatro sono MAGICI: evocano il mondo immaginario che si vuole rappresentare e al tempo stesso aiutano l'interprete perché usandoli si sente più concreto e più vero. Sono un ponte tra il mondo reale e il sogno.

Un altro tema che mi interessa approfondire è quello del MASCHILE e del FEMMINILE, intesi non tanto come generi sessuali, ma proprio come le sfumature di ciò che è un ESSERE UMANO e di come si manifesta questa “entità” che siamo. In Tre Sorelle alcuni personaggi sembrano sfiorare l'androginia, altri devono ancora scoprire la sessualità, e altri vivono in un corpo dalla sessualità castrata. Gli uomini sono femminei e le donne devono mascolinizzarsi in un mondo circondato da militari innamorati!

 

E poi c'è il tema delle età della vita, del TEMPO, e di ciò che il tempo fa di noi.Sia nei personaggi maschili che in quelli femminili sono rappresentate tutte le età della vita.

Čechov è un autore molto difficile, ma la sua difficoltà sta nell'averci “compresi” tutti, una volta e per sempre, quindi “useremo” il suo testo per imparare ad essere bravi come lui: essere umani nella rappresentazione.

 

Obiettivi

Imparare ad analizzare un testo, arrivando a fare propri i temi, i concetti, le   emozioni e le passioni, le simbologie, la filosofia e la poesia.

Imparare e sperimentare le tecniche per recitare con verità, con il proprio corpo e la propria voce, monologhi e dialoghi, azioni fisiche, pause e silenzi.

Imparare a trovare un proprio stato creativo in scena, che permetta di liberare la fantasia e le emozioni, invece che soffocarle nell'ansia da prestazione che suscita il palcoscenico. Essere “un altro” essendo se stessi.

Costruire insieme ai compagni e al docente uno spettacolo di cui essere autori e interpreti, e che rappresenti la ricchezza del percorso fatto durante le lezioni.

Metodologia

-Analisi del testo.

-Training fisico vocale/rilassamento.

-Studio di un personaggio: biografia, attitudini fisiche, modo di pensare, comportamento, psicologia, emozioni.

-Improvvisazioni: conoscere il mondo interiore ed esteriore del personaggio e metterlo in connessione con il proprio. Raggiungere uno stato creativo e di “apertura” che aumenti la sensibilità dell'attore, in modo da restituire personaggi “vivi” e non prefabbricati.

-L'oggetto di scena: costruire improvvisazioni e partiture intorno agli oggetti-requisito del personaggio.
-Scelta dei ruoli e lavoro sulle singole scene che comporranno il saggio finale.
-Costruzione di scene e montaggio di uno spettacolo finale.

A tutti i partecipanti verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

Destinatari

Il corso è aperto a tutti coloro che sono interessati a lavorare su se stessi e con il gruppo per trovare la propria verità sul palcoscenico e a viaggiare in quel limbo tra sogno e realtà che chiamiamo palcoscenico.

E’ previsto un numero massimo di 15 partecipanti.

Fabio Banfo: nato a Vercelli nel 1975, studia recitazione alla Scuola d'Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano, diplomandosi come attore nel 2001.Come attore partecipa a diversi allestimenti, collaborando stabilmente con il Teatro dei Sensibili di Guido Ceronetti, di cui è membro, e partecipa con la sua compagnia al Festival Internazionale “INT” in Argentina, con lo spettacolo “Faust”, di cui è coautore.

Parallelamente allo studio del teatro contemporaneo, approfondisce lo studio della Commedia dell'Arte con Carlo Boso a Parigi, con una particolare attenzione per la costruzione drammaturgica dei canovacci di commedia.
Come regista ha curato diversi allestimenti tra cui: “Don Giovanni” di Molière,  “Tradimenti” di H. Pinter, “Tre Sorelle” di A. Cechov e “Amleto” di W. Shakespeare e nell'aprile 2011 cura la regia del “Rigoletto” di Verdi per il Teatro Regio di Torino.

Insegna recitazione in diverse scuole di teatro di Milano e di Brescia, ha tenuti corsi di regia all'Accademia di Brera di Milano e diversi seminari in alcune Università di Cile e Argentina, tra il 2008 e il 2013.
Nell'estate 2010 cura la regia di due allestimenti teatrali a Santiago del Cile, “Gopik” (Goldoni-Pinter-Kubrick, uno studio del realismo a teatro e al cinema) per la Universidad de Chile e “Cirano”, prodotto dalla Universidad Finis Terrae.
Come scrittore e drammaturgo è autore degli spettacoli “Lenny”, “Quello che le donne non dicono”, rappresentato in Italia, Argentina e Cile e “Cantos de Hielo” e “Sonetos” prodotti dalla Universidad de Chile di Santiago del Cile. Nel 2010 si è classificato terzo al Premio Internazionale di Poesia “Mario Luzi”.

Nel febbraio 2014, presso il Teatro Franco Parenti di Milano, viene rappresentato il suo nuovo lavoro teatrale, intitolato. “L'Inquilino”.

 


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